crescere
con la musica
suonare
con il metodo
Suzuki e nonsolo
a partire
dai 3 anni di età
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Suonare è come parlare è l’espressione che meglio esprime la filosofia del metodo Suzuki ma anche altri metodi di didattica musicale. Lo si può affermare perché è proprio attraverso l’ascolto, l’imitazione, la continua conferma e gli stimoli degli adulti che il bambino incomincia a trasformare la sua sillabazione in parole, prima poche e semplici, poi via via più complesse ed articolate. Nello stesso modo la metodologia Suzuki sviluppa la capacità di parlare attraverso lo strumento; quindi l’ambiente musicale va creato intorno al bambino il più presto possibile.
Con i genitori? La lezione settimanale trova la sua continuità nella pratica quotidiana a casa: giocare al maestro o alla maestra con papà e mamma aiuta ad acquisire nuove capacità e sviluppare il talento.
Ma se il bambino non è portato? Il bambino è figlio del suo ambiente: da quando viene al mondo, prima la sua famiglia, poi la società intorno a lui svilupperanno determinate sue caratteristiche e ne inibiranno altre.
Ogni bambino, se propriamente educato, può sviluppare l’abilità musicale.
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corsi e laboratori
Per i bambini più piccoli è stato organizzato il corso di Ritmica strumentale per la formazione dell’orecchio ritmico e melodico, lo sviluppo della coordinazione motoria e della motricità fine, il potenziamento della memoria e della capacità di autocontrollo e disciplina in relazione al gruppo. La lezione settimanale di 45 minutisi svolge in gruppo (max 15 bambini) e richiede la presenza attiva di un genitore.
Per i bambini più grandi viene proposta oltre alla Ritmica strumentale anche una lezione di Strumento (violino, pianoforte, arpa), tenuta da maestri di musica Lafrequenza di una lezione settimanale individuale di 30 minuti, con la presenza del genitore.
A cadenza regolare vengono anche organizzate delle giornate di musica insieme
Le lezioni hanno luogo presso lo spazio SoleSale (Accademia)
iscrizioni
Le iscrizioni avvengono presso la segreteria di BarchettaBlu compilando il modulo di iscrizione all’associazione e ai laboratori e versando la quota di partecipazione
Per informazioni ed iscrizioni telefonare allo 041 2413551 dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00.
Per informazioni sul metodo www.istitutoitalianosuzuki.org
informazioni generali sul metodo suzuki
Suonare come parlare. Sono le tre semplici parole all’origine di un metodo che ha cambiato il corso dell’educazione musicale del ventesimo secolo. Sono la base del Metodo Suzuki ideato dal violinista giapponese Shiniki Suzuki. Grande didatta, Suzuki dimostrò che si poteva insegnare musica ad un bambino così come gli si insegna a parlare. Un bambino impara a parlare ascoltando e ripetendo le parole dette dai genitori; Suzuki si domandò perché lo stesso bambino non potrebbe imparare a suonare ascoltando e ripetendo continuamente un frammento musicale, un ritmo, una melodia che gli stessi genitori, addestrati dall’insegnante, gli propongono quotidianamente. La risposta fu un metodo che coinvolge bambini e genitori, che apre le porte di casa alla musica, alle note prima che alla lettura delle stesse perché, come disse il maestro Suzuki quali uccelli hanno imparato a cantare leggendo? L'imitazione è alla base del processo d'apprendimento umano nei primi stadi della vita e, attraverso il metodo che egli chiamò "della lingua madre", dimostrò che si poteva insegnare ad un bambino così come gli si insegna a parlare.
Il Metodo, creato dal maestro giapponese, si basa sulla convinzione che tutti i bambini nascano con enormi potenzialità da sviluppare; pertanto, anche l’apprendimento della musica, come del linguaggio parlato, se opportunamente stimolato, può avvenire in modo naturale fin dalla più tenera età.
Il metodo Suzuki si sviluppa dall’idea che ogni bimbo dalla nascita possiede talento.
Il talento è quindi comune a tutti, non come invece, l’ambiente favorevole.
La metodologia dà grande importanza all’ambiente in cui si educa il bambino, e di conseguenza diventa essenziale per il percorso educativo, la presenza attiva dei genitori.
L’ambiente musicale va creato intorno al bambino il più presto possibile.
Ogni bambino può suonare, in ogni bambino c’è talento, un bambino può cantare e incantare, basta crederci «Se tutti i genitori prestassero attenzione alla vera natura dei propri figli e fornissero loro un ambiente adeguato, tutti i bambini raggiungerebbero straordinari livelli di abilità. Spesso siamo portati a credere che il talento sia qualcosa che la natura dà, mentre è qualcosa che la natura sviluppa».
Il requisito fondamentale è l’amore e il rispetto, incarnati dalle figure dei genitori consapevoli e insegnanti capaci di indirizzare il bambino, a partire dalla più tenera età, verso l’ascolto e la ripetizione di un frammento musicale, una melodia, un ritmo.
In questo modo la musica entra a far parte, naturalmente, della vita del bambino e dell’intera famiglia con un evidente, immediato beneficio.
Per Suzuki ascoltare e suonare buona musica aiuta i bambini in particolare, ma non solo quelli, a diventare persone migliori, capaci di sviluppare una sensibilità particolare nei rapporti con se stessi e gli altri. Cosa c’è di più formativo che partecipare a corsi collettivi di ritmica e orchestra per imparare a concepire il proprio ruolo all’interno di un gruppo senza rinunciare al proprio stile e essere davvero se stessi senza paura? Un vero e proprio metodo di vita, quello di Suzuki... valido per tutti!
Questi sono i valori che stimolano gli insegnanti Suzuki ma anche tutti quelli che credono nell’educazione attraverso la musica come mezzo di rinascita morale e spirituale.
Shinichi Suzuki è morto nel 1998, all’età di novantanove anni, ma come è per tutti i grandi uomini, egli vive ancora per quello che ha donato ad una moltitudine di persone.
Migliaia di bambini, in tutto il mondo, se ne stimano circa 250.000 oggi, crescono con la musica, ed attraverso essa vivono esperienze uniche ed irripetibili.
Migliaia di famiglie hanno scoperto la gioia di stare insieme, comunicando con un linguaggio universale e personale al tempo stesso.
Migliaia di insegnanti, circa 8200 in tutto il mondo, hanno imparato a donare se stessi attraverso le proprie competenze, a regalare il proprio talento per crescere quello di un bambino.
Nell’ottobre del 1968, al termine di un suo intervento presso le Nazioni Unite, a New York, Shinichi Suzuki si appellò a tutti i presenti affinché prendessero in considerazione la necessità di una politica mondiale rivolta al corretto sviluppo, all’educazione ed alla cura dell’infanzia.
In Italia la tradizione nell'insegnamento della musica ai giovanissimi è ancora a venire e il metodo Suzuki è poco conosciuto. Esiste l’associazione l'I.S.I. (Istituto Suzuki/Italiano), l'organismo rappresentativo dell'Italia in seno all'European Suzuki Association, senza scopo di lucro che ha il compito di diffondere il metodo Suzuki sul territorio nazionale attraverso corsi di formazione insegnanti, pubblicazioni, seminari e concerti.
shinichi suzuki la formazione musicale e la definizione del metodo didattico
Shinichi Suzuki è stato testimone di un’epoca di ricerca che ha visto maestri e studiosi quali Kodalj-Dalcroise, Piaget, Montessori, che hanno fortemente creduto nel bambino e nello sviluppo delle sue capacità intellettive già in giovanissima età.
Shinichi Suzuki venne a studiare violino in Germania negli anni '30 e questa esperienza fu fondamentale sia nell'ideazione sia nello sviluppo del metodo di apprendimento musicale.
Studiò con Karl Klingher, un allievo di Joachim ed un affermato violinista e insegnante tedesco dell'epoca. Il suo obiettivo venendo in Europa era ben più ampio rispetto al solo studio del violino; egli era venuto per una ricerca: comprendere il reale significato dell'Arte.
Il risultato di questa ricerca fu più tardi riassunto in un breve poema, del tipo che egli amava comporre: "l'Arte non è qualcosa che sta sopra o sotto di me, l'Arte è legata con la mia essenza più profonda". Intanto in Germania Suzuki divenne intimo amico di Albert Einstein. È anche importante tenere presente che egli appartiene alla stessa generazione di Maria Montessori e Jean Piaget. Ovviamente, le nuove idee sull'educazione dei bambini erano nell'aria quando egli era in Europa. Il metodo Suzuki probabilmente non sarebbe mai esistito se Shinichi Suzuki, un "gentlemen" giapponese con un alto istinto musicale e morale, non fosse venuto in contatto con l'ambiente culturale europeo. È un fatto che il repertorio appreso dagli studenti del metodo Suzuki, dai pezzi più semplici fino ai brani da concerto, si rifà interamente al patrimonio compositivo classico dell'Europa, principalmente Germania, Italia e Francia. Nel suo libro, S. Suzuki spesso fa riferimento a Pablo Casals e ad altri artisti esecutori europei come modelli per gli studenti, da studiare ed emulare.
Il metodo Suzuki è spesso inquadrato nel mondo occidentale come un processo di apprendimento "per imitazione" e questo è spesso indicato in modo critico. Haydn stesso insisteva molto sull'imitazione come metodo di apprendimento per giovani compositori. L'imitazione è un processo di apprendimento che non può essere messo in discussione nei primi stadi dell'educazione (ciascuno di noi ha appreso il linguaggio parlato tramite l'imitazione dei genitori).
Ciò per cui tutti gli educatori dovrebbero essere grati a questo musicista e didatta giapponese, morto all'età di 99 anni, è che attraverso la sua ammirazione e studio della cultura europea, ha messo a disposizione dei bambini piccolissimi, i mezzi per imparare ed apprezzare la musica e la possibilità di sviluppare i loro talenti naturali fin dalla prima infanzia.
crescere
con la musica
suonare
con il metodo Suzuki
a partire
dai 3 anni di età
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“Suonare è come parlare” è l’espressione
che meglio esprime la filosofia del metodo Suzuki.
Lo si può affermare perché è proprio attraverso l’ascolto, l’imitazione, la continua conferma e gli stimoli degli adulti che il bambino incomincia a trasformare la sua sillabazione
in parole, prima poche e semplici, poi via via più complesse ed articolate. Nello stesso modo la metodologia Suzuki sviluppa la capacità di parlare attraverso
lo strumento; quindi l’ambiente musicale va creato
intorno al bambino il più presto possibile.
Con i genitori? La lezione settimanale trova la sua continuità nella pratica quotidiana a casa: giocare al maestro o alla maestra con papà e mamma ad acquisire nuove capacità e sviluppare il talento.
Ma se il bambino non è portato? Il bambino è figlio del suo ambiente: da quando viene al mondo, prima la sua famiglia, poi la società intorno a lui svilupperanno determinate sue caratteristiche e ne inibiranno altre. Ogni bambino, se propriamente educato, può sviluppare l’abilità musicale.
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crescere con la musica - suonare con il metodo suzuki
a partire dai 3 anni di età
“Suonare è come parlare” è l’espressione che meglio esprime la filosofia del metodo Suzuki. Lo si può affermare perché è proprio attraverso l’ascolto, l’imitazione, la continua conferma e gli stimoli degli adulti che il bambino incomincia a trasformare la sua sillabazione in parole, prima poche e semplici, poi via via più complesse ed articolate. Nello stesso modo la metodologia Suzuki sviluppa la capacità di parlare attraverso lo strumento; quindi l’ambiente musicale va creato intorno al bambino il più presto possibile.
Con i genitori? La lezione settimanale trova la sua continuità nella pratica quotidiana a casa: giocare al maestro o alla maestra con papà e mamma ad acquisire nuove capacità e sviluppare il talento.
Ma se il bambino non è portato? Il bambino è figlio del suo ambiente: da quando viene al mondo, prima la sua famiglia, poi la società intorno a lui svilupperanno determinate sue caratteristiche e ne inibiranno altre. Ogni bambino, se propriamente educato, può sviluppare l’abilità musicale.
corsi e laboratori
Per i bambini più piccoli è stato organizzato il corso di Ritmica strumentale per la formazione dell’orecchio ritmico e melodico, lo sviluppo della coordinazione motoria e della motricità fine, il potenziamento della memoria e della capacità di autocontrollo e disciplina in relazione al gruppo. La lezione settimanale di 45 minutisi svolge in gruppo (max 15 bambini) e richiede la presenza attiva di un genitore.
Per i bambini più grandi viene proposta oltre alla Ritmica strumentale anche una lezione di Strumento (violino, pianoforte, arpa), tenuta da maestri di musica Lafrequenza di una lezione settimanale individuale di 30 minuti, con la presenza del genitore.
A cadenza regolare vengono anche organizzate delle giornate di musica insieme
Le lezioni hanno luogo presso lo spazio SoleSale (Accademia)
iscrizioni
Le iscrizioni avvengono presso la segreteria di BarchettaBlu compilando il modulo di iscrizione all’associazione e ai laboratori e versando la quota bimestrale di partecipazione
Per informazioni ed iscrizioni telefonare allo 041 2413551 dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00.
Per informazioni sul metodo www.istitutoitalianosuzuki.org
informazioni generali sul metodo suzuki
Suonare come parlare. Sono le tre semplici parole all’origine di un metodo che ha cambiato il corso dell’educazione musicale del ventesimo secolo. Sono la base del Metodo Suzuki ideato dal violinista giapponese Shiniki Suzuki. Grande didatta, Suzuki dimostrò che si poteva insegnare musica ad un bambino così come gli si insegna a parlare. Un bambino impara a parlare ascoltando e ripetendo le parole dette dai genitori; Suzuki si domandò perché lo stesso bambino non potrebbe imparare a suonare ascoltando e ripetendo continuamente un frammento musicale, un ritmo, una melodia che gli stessi genitori, addestrati dall’insegnante, gli propongono quotidianamente. La risposta fu un metodo che coinvolge bambini e genitori, che apre le porte di casa alla musica, alle note prima che alla lettura delle stesse perché, come disse il maestro Suzuki quali uccelli hanno imparato a cantare leggendo? L'imitazione è alla base del processo d'apprendimento umano nei primi stadi della vita e, attraverso il metodo che egli chiamò "della lingua madre", dimostrò che si poteva insegnare ad un bambino così come gli si insegna a parlare.
Il Metodo, creato dal maestro giapponese, si basa sulla convinzione che tutti i bambini nascano con enormi potenzialità da sviluppare; pertanto, anche l’apprendimento della musica, come del linguaggio parlato, se opportunamente stimolato, può avvenire in modo naturale fin dalla più tenera età.
Il metodo Suzuki si sviluppa dall’idea che ogni bimbo dalla nascita possiede talento.
Il talento è quindi comune a tutti, non come invece, l’ambiente favorevole.
La metodologia dà grande importanza all’ambiente in cui si educa il bambino, e di conseguenza diventa essenziale per il percorso educativo, la presenza attiva dei genitori.
L’ambiente musicale va creato intorno al bambino il più presto possibile.
Ogni bambino può suonare, in ogni bambino c’è talento, un bambino può cantare e incantare, basta crederci «Se tutti i genitori prestassero attenzione alla vera natura dei propri figli e fornissero loro un ambiente adeguato, tutti i bambini raggiungerebbero straordinari livelli di abilità. Spesso siamo portati a credere che il talento sia qualcosa che la natura dà, mentre è qualcosa che la natura sviluppa».
Il requisito fondamentale è l’amore e il rispetto, incarnati dalle figure dei genitori consapevoli e insegnanti capaci di indirizzare il bambino, a partire dalla più tenera età, verso l’ascolto e la ripetizione di un frammento musicale, una melodia, un ritmo.
In questo modo la musica entra a far parte, naturalmente, della vita del bambino e dell’intera famiglia con un evidente, immediato beneficio.
Per Suzuki ascoltare e suonare buona musica aiuta i bambini in particolare, ma non solo quelli, a diventare persone migliori, capaci di sviluppare una sensibilità particolare nei rapporti con se stessi e gli altri. Cosa c’è di più formativo che partecipare a corsi collettivi di ritmica e orchestra per imparare a concepire il proprio ruolo all’interno di un gruppo senza rinunciare al proprio stile e essere davvero se stessi senza paura? Un vero e proprio metodo di vita, quello di Suzuki... valido per tutti!
Questi sono i valori che stimolano gli insegnanti Suzuki ma anche tutti quelli che credono nell’educazione attraverso la musica come mezzo di rinascita morale e spirituale.
Shinichi Suzuki è morto nel 1998, all’età di novantanove anni, ma come è per tutti i grandi uomini, egli vive ancora per quello che ha donato ad una moltitudine di persone.
Migliaia di bambini, in tutto il mondo, se ne stimano circa 250.000 oggi, crescono con la musica, ed attraverso essa vivono esperienze uniche ed irripetibili.
Migliaia di famiglie hanno scoperto la gioia di stare insieme, comunicando con un linguaggio universale e personale al tempo stesso.
Migliaia di insegnanti, circa 8200 in tutto il mondo, hanno imparato a donare se stessi attraverso le proprie competenze, a regalare il proprio talento per crescere quello di un bambino.
Nell’ottobre del 1968, al termine di un suo intervento presso le Nazioni Unite, a New York, Shinichi Suzuki si appellò a tutti i presenti affinché prendessero in considerazione la necessità di una politica mondiale rivolta al corretto sviluppo, all’educazione ed alla cura dell’infanzia.
In Italia la tradizione nell'insegnamento della musica ai giovanissimi è ancora a venire e il metodo Suzuki è poco conosciuto. Esiste l’associazione l'I.S.I. (Istituto Suzuki/Italiano), l'organismo rappresentativo dell'Italia in seno all'European Suzuki Association, senza scopo di lucro che ha il compito di diffondere il metodo Suzuki sul territorio nazionale attraverso corsi di formazione insegnanti, pubblicazioni, seminari e concerti.
shinichi suzuki la formazione musicale e la definizione del metodo didattico
Shinichi Suzuki è stato testimone di un’epoca di ricerca che ha visto maestri e studiosi quali Kodalj-Dalcroise, Piaget, Montessori, che hanno fortemente creduto nel bambino e nello sviluppo delle sue capacità intellettive già in giovanissima età.
Shinichi Suzuki venne a studiare violino in Germania negli anni '30 e questa esperienza fu fondamentale sia nell'ideazione sia nello sviluppo del metodo di apprendimento musicale.
Studiò con Karl Klingher, un allievo di Joachim ed un affermato violinista e insegnante tedesco dell'epoca. Il suo obiettivo venendo in Europa era ben più ampio rispetto al solo studio del violino; egli era venuto per una ricerca: comprendere il reale significato dell'Arte.
Il risultato di questa ricerca fu più tardi riassunto in un breve poema, del tipo che egli amava comporre: "l'Arte non è qualcosa che sta sopra o sotto di me, l'Arte è legata con la mia essenza più profonda". Intanto in Germania Suzuki divenne intimo amico di Albert Einstein. È anche importante tenere presente che egli appartiene alla stessa generazione di Maria Montessori e Jean Piaget. Ovviamente, le nuove idee sull'educazione dei bambini erano nell'aria quando egli era in Europa. Il metodo Suzuki probabilmente non sarebbe mai esistito se Shinichi Suzuki, un "gentlemen" giapponese con un alto istinto musicale e morale, non fosse venuto in contatto con l'ambiente culturale europeo. È un fatto che il repertorio appreso dagli studenti del metodo Suzuki, dai pezzi più semplici fino ai brani da concerto, si rifà interamente al patrimonio compositivo classico dell'Europa, principalmente Germania, Italia e Francia. Nel suo libro, S. Suzuki spesso fa riferimento a Pablo Casals e ad altri artisti esecutori europei come modelli per gli studenti, da studiare ed emulare.
Il metodo Suzuki è spesso inquadrato nel mondo occidentale come un processo di apprendimento "per imitazione" e questo è spesso indicato in modo critico. Haydn stesso insisteva molto sull'imitazione come metodo di apprendimento per giovani compositori. L'imitazione è un processo di apprendimento che non può essere messo in discussione nei primi stadi dell'educazione (ciascuno di noi ha appreso il linguaggio parlato tramite l'imitazione dei genitori).
Ciò per cui tutti gli educatori dovrebbero essere grati a questo musicista e didatta giapponese, morto all'età di 99 anni, è che attraverso la sua ammirazione e studio della cultura europea, ha messo a disposizione dei bambini piccolissimi, i mezzi per imparare ed apprezzare la musica e la possibilità di sviluppare i loro talenti naturali fin dalla prima infanzia.
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